Giro del Delfinato 2021, magnifico bis di Mark Padun! Richie Porte controlla e conquista la corsa
Grande impresa per Mark Padun nell’ottava e ultima tappa del Giro del Delfinato 2021. Il corridore della Bahrain Victorious, già vincitore della tappa di ieri, ha infatti conquistato anche la frazione conclusiva della gara transalpina dopo una attacco solitario di più di 25 chilometri. Il 24enne ucraino, che faceva parte della fuga di giornata, ha infatti staccato tutti i compagni d’avventura all’inizio del Col de Joux Plane, giungendo al traguardo con un vantaggio di 1’36” su Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e Patrick Konrad (Bora-hansgrohe), che facevano anch’essi parte del drappello dei fuggitivi. In gruppo, invece, Richie Porte (Ineos Grenadiers) non ha avuto particolari problemi a tenere sotto controllo la gara grazie anche all’ottimo lavoro dei compagni di squadra; l’australiano conquista così la classifica finale con 17″ di margine su Alexey Lutsenko (Astana-Premier Tech) e 29″ su Geraint Thomas (Ineos Grenadiers).
Approfittando della partenza in salita, un gruppetto di 17 corridori riesce subito a portare via la fuga, si tratta di: Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Guillaume Martin (Cofidis), Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), Jorge Arcas e Imanol Erviti (Movistar), Patrick Konrad, Nils Politt e Michael Schwarzmann (Bora-hansgrohe), Dorian Godon (Ag2r Citroen), Warren Barguil (Arkea Samsic), Harrison Sweeny (Lotto Soudal), Mark Padun (Bahrain Victorious), Julien Bernard e Kenny Elissonde (Trek-Segafredo), Sander Armée (Qhubeka Assos), Pierre Rolland e Franck Bonnamour (B&B Hotels p/b KTM). Alle loro spalle si formano due quartetti che si lanciano all’inseguimento: il primo è composto da Michael Valgren (EF Education-Nippo), Jan Bakelants (Intermarché-Wanty-Gobert), Martijn Tusveld (Team DSM) e Sebastian Schonberger (B&B Hotels p/b KTM), che sono seguiti da lontano da Felix Gall (Team DSM), Hideto Nakane (EF Education-Nippo), Quentin Pacher (B&B Hotels p/b KTM) e infine Tim Wellens (Lotto Soudal), che rientra sugli altri tre dopo un breve inseguimento solitario.
Il belga, però, dopo qualche chilometro torna a essere da solo, perché i suoi compagni di avventura si rialzano (Pacher è costretto a farlo a causa di un problema meccanico). Sulla seconda salita di giornata, Schwarzmann perde subito contatto dalla testa della corsa, mentre dietro Schonberger non riesce a tenere il ritmo degli altri inseguitori. Al GPM della Côte d’Hery-sur-Ugine Padun passa per primo tra i fuggitivi cercando punti importanti per la maglia a pois, mentre il terzetto con Valgren rimasto all’inseguimento transita a 1’15”, con Schonberger che passa con 4′ di ritardo e il gruppo, che intanto va a riprendere Schwarzmann e Wellens, a oltre 5′. Prima dell’inizio del terzo GPM i tre inseguitori riescono a rientrare sulla testa della corsa, andando quindi a portare a 19 uomini la composizione definitiva della fuga, mentre in gruppo la Israel Start-Up Nation si porta in testa e imprime un gran ritmo, andando a riassorbire Schonberger e abbassando il distacco a meno di 4′ prima dell’inizio della salita.
Bakelants alza bandiera bianca a circa quattro chilometri dallo scollinamento del Col des Aravis, che viene conquistato da Padun davanti a Valgren, Politt e Arcas, con il gruppo che transita a 4’05” tirato sempre dagli uomini della Israel Start-Up Nation. Intanto, il belga riesce a rientrare sui 18 battistrada in discesa appena prima dell’inizio del Col de la Colombière, dove gli inseguitori cominciano a recuperare in modo consistente grazie all’impulso dei Movistar. Il ritmo degli spagnoli miete subito vittime eccellenti del calibro di Chris Froome (Israel Start-Up Nation) e Fabio Aru (Qhubeka Assos), finché non inizia a lavorare la Ineos Grenadiers per rallentare leggermente l’andatura. Padun conquista anche la Colombière, mentre Sweeny transita con 1’50” di ritardo e il gruppo con 2’50”.
Superato Cluses, un problema meccanico per Richie Porte (Ineos Grenadiers), costretto a cambiare bicicletta, diventa l’occasione giusta per la Movistar di sferrare un attacco ma l’australiano non si fa sorprendere. La successiva Côte de Châtillon-sur-Cluses vede invece un’attivissimo Politt transitare per primo, con il gruppo tornato a inseguire a più di tre minuti. Appena iniziato il Col de Joux Plane, Politt si rialza e subito attaccano Padun, Martin e Konrad mentre si staccano Bonnamour, Bakelants e Tusveld. L’ucraino fa il vuoto nel giro di poco, seguito da Martin, Elissonde, Vingegaard e Konrad a pochi secondi. Solo questi ultimi due riescono a rimanergli però in scia col proseguire dei chilometri. Nel gruppo, i primi a muoversi sono invece Nairo Quintana (Arkea Samsic) e Ben Hermans (Israel Start-Up Nation), poi raggiunti e superati da Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma), che aveva nel frattempo attaccato. Il neerlandese riesce a guadagnare nel giro di poco fino a 30 secondi di vantaggio sul plotone, mentre Quintana ed Hermans vengono presto riassorbiti e staccati.
Con il prosieguo della salita, Padun aumenta il vantaggio sia nei confronti degli inseguitori che del gruppo, che guidato dalla Movistar va pian piano a riprendere buona parte di coloro che facevano parte della fuga del mattino. Con l’esaurirsi dell’azione di Carlos Verona (Movistar), che ha portato a scremare il plotone fino ad una ventina di unità e a riprendere Kruijswijk, in testa torna la Ineos Grenadiers con Tao Geoghegan Hart, che riesce a tenere sotto controllo gli attacchi di Miguel Angel Lopez (Movistar) prima, e Jack Haig (Bahrain Victorious) poi, fin quasi al GPM, dove Padun era transitato tre minuti prima con un vantaggio di 1’40″su Konrad e Vingegaard, gli unici altri due fuggitivi (oltre all’ucraino) a non essere stati riassorbiti dal gruppo.
In discesa, Padun decide di non rischiare, mentre in gruppo provano ad allungare ancora Haig insieme a Alexey Lutsenko e Ion Izagirre (Astana-Premier Tech), seguiti da Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), che però scivola in una curva, perdendo diversi secondi. Sui tre attaccanti riesce comunque ad andare a chiudere Porte assieme ai pochi uomini di classifica superstiti (circa una decina in tutto), che giungono così ai piedi dell’ultimo tratto di salita, lungo cinque chilometri, con un ritardo da Padun di poco superiore ai due minuti. L’ucraino rilancia anche in questo tratto finale, giungendo all’arrivo con vantaggio di 1’36” su Vingegaard e Konrad, mentre in gruppo gli attacchi di Izagirre, Haig e, infine, Ben O’Connor (Ag2r Citroen) non provocano grossi problemi alla Maglia Gialla grazie anche al rientrante Thomas, che impone un’andatura regolare per il proprio capitano. Solo O’Connor riesce ad anticipare di poco il plotone, dove i big giungono dunque tutti assieme.
Risultato Tappa 8 Giro del Delfinato 2021
Classifica Generale Finale Giro del Delfinato 2021
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